Un impegno concreto per agevolare le procedure di rimborso a persone ed imprese colpite dal terremoto in Emilia

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Ieri pomeriggio, nel corso dibattito (toccante per le emozioni suscitate, ma positivamente propositivo per i contenuti sollevati) svoltosi a Mirandola, alla presenza del Senatore Monti, non si poteva non rimanere colpiti dallo sconforto (fermo ma dignitoso) espresso da un abitante e lavoratore della zona; un uomo che come centinaia di altri, dagli eventi nefasti del maggio scorso vive in precarietà assoluta, quotidianamente a contatto con l’emergenza, insieme solamente alla propria famiglia sorretto da enorme coraggio e forza d’animo, come solo se ne incontrano alle persone figlie di questa terra.

In qualità di bolognese ed emiliana ritengo di avere l’imperativo morale di impegnarmi nei confronti delle persone e delle imprese colpite dal terremoto in Emilia ed immediatamente, dalla prossima settimana, mi assumo l’onere di attivarmi per fare da interfaccia tra la popolazione e l’amministrazione; ciò al fine di agevolare il più celermente possibile l’erogazione dei fondi a disposizione delle zone colpite dal sisma che – come comunicato dal Presidente Monti – sono stati messi a disposizione del Commissario straordinario e che solo a causa delle complicate procedure burocratiche ed amministrative non sono ancora stati assegnati alla popolazione, e sarà mi premura mantenere viva l’attenzione su questi intollerabili ritardi e vigilare affinchè vengano immediatamete risarciti i beneficiari degli aiuti.

La mia disponibilità a vigilare sul rispetto degli impegni al risarcimento delle spese sostenute per la ricostruzione in seguito alla presentazione delle domande con le procedure Mude e Sfinge è un dovere che mi sento di assumere per dare un senso concreto alla parola FARE, a dispetto di annose vacue promesse e fumosi impegni assunti solo sotto i riflettori delle tv.

Contatterò i Sindaci di alcuni dei Comuni maggiormente colpiti e mi farò parte diligente per verificare l’esito delle domande di rimborso e l’andamento delle erogazioni, interpellando l’Assessore alle Attività produttive ovvero l’ufficio del Commissario straordinario, nella speranza di contribuire, in qualche modo, al sollievo di cittadini che, ancora oggi, vivono in condizioni drammatiche e moralmente sfibranti.

                       Valentina Camorani Scarpa